Il latte indebolisce le ossa; è quanto sembra dimostrare un recente studio svedese che smentirebbe quindi la convinzione radicata da anni che invece si tratta di un alimento indispensabile per la salute dell’apparato scheletrico. Lo studio in questione realizzato da ricercatori dell'Università di Uppsala, in Svezia, e pubblicato sul British Mediacl Journal, ha monitorato per 20 anni poco più di 100mila persone, 61mila donne e 45mila uomini, quindi una base di osservazione di tutto rispetto, che rende lo studio decisamente attendibile, e ha evidenziato che tra coloro che avevano regolarmente bevuto latte nella loro vita non si era registrata nessuna riduzione delle fratture, anzi nelle donne il consumo di lette è stato associato ad un maggior rischio di subirne una.
Ma non è tutto, perché i soggetti che avevano bevuto tre o più bicchieri di latte al giorno avevano il doppio di probabilità di morire prematuramente rispetto a coloro che invece ne avevano bevuto meno di 1 bicchiere. Il coordinatore della ricerca, il professor Karl Michaelsson afferma inoltre che non solo la ricerca mette in dubbio la validità delle raccomandazioni circa un consumo elevato di latte per poter contare su una buona salute delle ossa, quando poi che consumare molto latte o comunque consumare una elevata quantità di prodotti caseari può essere associato ad un più elevato rischio di morte prematura.
Questo rischio è la conseguenza del fatto che il latte vaccino possa aumentare infiammazione e stress ossidativo, tutte circostanze che, come ormai è noto da tempo, sono responsabili di alcune patologie anche gravi come le malattie cardiovascolari, quelle degenerative quali l’Alzheimer, cancro e altro ancora.
Ma a parte i risultati della ricerca appena citata, l’opinione che il latte vaccino non sia indicato per l’uomo comincia a diffondersi nel campo medico scientifico. La nutrizionista clinica Maria Antonietta Giufré afferma che il latte vaccino non è adatto al consumo umano se non esclusivamente nei primi mesi di vita in quanto il nostro organismo non sarebbe in grado di digerirlo dal momento che sono assenti la rennina e la lattasi, enzimi in grado di digerire le proteine del latte. Il fatto stesso che vi sia un gran numero di persone che sono intolleranti al latte è un’altra conferma da non sottovalutare.
Secondo una serie di studi recenti raccolti in un libro da T. Collin Campbell e Thomas M. Campbell, la caseina sarebbe un elemento addirittura nocivo per l’organismo che non è in grado di assimilarla, con conseguente grave rischio per la salute. Secondo l’autore il problema è estremamente controverso anche per colpa dei tanti interessi in ballo. Si pensi ai tanti allevamenti di mucche da latte sparse un po’ in tutto il mondo, allevamenti che oltre tutto sono responsabili di un per nulla trascurabile danno ambientale. Ciascuno, ovviamente, è libero di trarre le proprie conclusioni.
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Ma non è tutto, perché i soggetti che avevano bevuto tre o più bicchieri di latte al giorno avevano il doppio di probabilità di morire prematuramente rispetto a coloro che invece ne avevano bevuto meno di 1 bicchiere. Il coordinatore della ricerca, il professor Karl Michaelsson afferma inoltre che non solo la ricerca mette in dubbio la validità delle raccomandazioni circa un consumo elevato di latte per poter contare su una buona salute delle ossa, quando poi che consumare molto latte o comunque consumare una elevata quantità di prodotti caseari può essere associato ad un più elevato rischio di morte prematura.
Questo rischio è la conseguenza del fatto che il latte vaccino possa aumentare infiammazione e stress ossidativo, tutte circostanze che, come ormai è noto da tempo, sono responsabili di alcune patologie anche gravi come le malattie cardiovascolari, quelle degenerative quali l’Alzheimer, cancro e altro ancora.
Ma a parte i risultati della ricerca appena citata, l’opinione che il latte vaccino non sia indicato per l’uomo comincia a diffondersi nel campo medico scientifico. La nutrizionista clinica Maria Antonietta Giufré afferma che il latte vaccino non è adatto al consumo umano se non esclusivamente nei primi mesi di vita in quanto il nostro organismo non sarebbe in grado di digerirlo dal momento che sono assenti la rennina e la lattasi, enzimi in grado di digerire le proteine del latte. Il fatto stesso che vi sia un gran numero di persone che sono intolleranti al latte è un’altra conferma da non sottovalutare.
Secondo una serie di studi recenti raccolti in un libro da T. Collin Campbell e Thomas M. Campbell, la caseina sarebbe un elemento addirittura nocivo per l’organismo che non è in grado di assimilarla, con conseguente grave rischio per la salute. Secondo l’autore il problema è estremamente controverso anche per colpa dei tanti interessi in ballo. Si pensi ai tanti allevamenti di mucche da latte sparse un po’ in tutto il mondo, allevamenti che oltre tutto sono responsabili di un per nulla trascurabile danno ambientale. Ciascuno, ovviamente, è libero di trarre le proprie conclusioni.
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